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NO, senza bisogno di entrare nel merito

Ritratto di Rosa Buonanno
Inviato da Rosa Buonanno il Mer, 26/10/2016 - 11:57

A proposito del dibattito del “Sì/NO” sulla riforma costituzionale… e preciso che il NO maiuscolo non è un errore ma una premessa per rendere chiara la mia posizione, vorrei esprimere alcune considerazioni. Mentre Renzi occupa tutti gli spazi televisivi per convincerci della giustezza del sì, i sostenitori del NO sono molti attivi sui social. Più che entrare nel merito politico – la composizione e il numero del nuovo senato, il bicameralismo perfetto, l’immunità, la rappresentatività del nuovo senato- i dibattiti che si innescano sul web, più frequentemente si alimentano di argomenti meno tecnici come l’antipatia del premier, la presunta diminuzione di spesa per la riduzione del numero dei senatori, sull’autorevolezza di chi si pronuncia per l’una o l’altra posizione, sulla necessità di ammodernare e di sveltire le “pratiche” per il varo di una legge.

A queste questioni io ne aggiungo un’altra: la credibilità. Io voto NO perché ritengo Renzi soggetto politico non credibile. Troppi slogan salvifici che hanno propagandato, nella migliore delle ipotesi, il nulla, nella peggiore, provvedimenti che hanno prodotto vantaggi solo per i soliti noti della politica, della finanza e delle multinazionali, a danno dei ceti medi e di quelli più bassi. In linea teorica, una riforma costituzionale, potrebbe essere una risposta efficace per dare impulso al decadimento socio-economico che stiamo patendo, ma NOn questa riforma. Può essere credibile una riforma scritta con la complicità (più che alleanza) con la destra più intrallazzatrice e liquida rappresentata da Alfano e Verdini?

Personalmente faccio fatica anche a leggerla una riforma del genere, mentre non faccio fatica a prevedere che non ci sarà nessun disagio per i politici di sinistra, non solo nel leggerla ma addirittura ad appoggiare una riforma del genere. Non vi sarà nessun imbarazzo perché la riforma non intacca minimamente le loro posizioni, né i loro privilegi. Magari qualcuno di loro uscirà dalla porta del senato per la riduzione del numero dei senatori ma, rientrerà dalla finestra delle regioni e noi… l’avremo preso in quel posto perché sempre là ce li ritroveremo, con la beffa che non li abbiamo neanche potuti scegliere.

Faccio fatica anche a capire quegli elettori di sinistra che voteranno sì. Sì perché, come “cronica” elettrice di sinistra, non posso ritenere credibile colui che, uno a uno, ha fatto annegare, in un mare di slogan tormentoni “lavacervello”, i valori portanti della sinistra: l’articolo 18, la sanità e la scuola pubblica, la partecipazione e la condivisione, l’azione politica improntata a rendere un servizio utile alla comunità. Questi principi insieme ad altri che non ho citato, hanno fatto la fine “d‘o purp affugat”, per dirlo alla napoletana, cioè sono stati cotti nella loro stessa acqua, cioè in quella rampante sinistra che ha modernizzato il partito svuotandolo del suo spirito più democratico e di servizio.
NO. Il mio sarà un NO convinto, un NO che non ha la necessità di entrare nel merito per essere legittimato.

L’operato di Renzi lo legittima, più di qualsiasi discussione tecnica, più delle opinioni di un costituzionalista, di un giornalista, di un autorevole personalità. Lo legittimano i risparmiatori beffati dal decreto salva banche, i docenti assunti e abbandonati alla merce di un algoritmo astruso, i pazienti rimbalzati da un ospedale all’altro in ricerca di un posto e quelli che devono fare una visita specialistica tra le 203 diventate a pagamento per il decreto Lorenzin. NO, NO e ancora NO