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Le orecchie degli Eroi (Il tarlo 2)

Ritratto di Lady Pasticella
Inviato da Lady Pasticella il Mer, 06/04/2016 - 12:52
Le orecchie degli Eroi

Uscire da un percorso tracciato, battuto da innumerevoli passi giornalieri, conosciuto e approvato da tutte le guide turistiche più accreditate, non è da tutti. Per certi versi si può definire una scelta quasi eroica, quella di immolarsi in viuzze laterali, strette e non asfaltate e per giunta poco menzionate nei racconti di viaggio dei più alternativi e intraprendenti viaggiatori. Eroica perché costa fatica procedere su un terreno poco praticabile e non praticato, solitario, insidioso, incerto. Meglio affrontare il noto che l’ignoto, in qualsiasi campo dell’esperienza umana, nel senso che è meno rischioso, e poco importa se il noto non soddisfa a pieno e rende tutti dei depressi frustrati.
Chi però, si lancia nell’impresa esplorativa, può, secondo me, ascendere alla categoria di eroe.

Sì perché, le caratteristiche dell’eroe, ognuno se le fa un po’ come gli pare, come quelle che si danno all’amico immaginario o al proprio avatar, o ancora, all’alter-ego figo che sta da qualche parte dentro di noi e aspetta l’occasione di farci, se non santi, almeno eroi. Per me gli eroi sono coloro che partecipano, vivono e si lanciano di quelle situazioni nelle quali io, non mi lancerei mai. E non devono essere mica per forza situazioni speciali o particolari. Possono anche essere situazioni quotidiane, che capitano al genere umano comune, quello mediamente vigliacco come me. …

Il più delle volte però, in queste situazioni, il comune non-eroe, non riesce a dare una risposta come l’istinto, l’indole, come dire... il cuore suggerisce di dare, perché la ritiene potenzialmente rischiosa. Forse, è un suggerimento a voce troppo bassa che non si riesce a sentire.
Ma può succedere anche di peggio: certe volte infatti, si sente il suggerimento della ragione e si crede sia quello del cuore... Eh sì, la mente si ingegna per farsi ascoltare e, d’altra parte, il nostro spirito di sopravvivenza si manifesta nelle maniere più impensabili.
Anche lo spirito di conservazione non scherza, la conservazione delle piccole sicurezze, rifugi, punti fermi… ma, certe volte la conservazione equivale alla prigionia.

E’ come se costruissimo una casa in tutto rispondente alle nostre esigenze, perfetta per contenere tutto ciò che ci rende sicuri, ma con finestre e porte senza maniglie, né serrature… Per difenderci dalla nostra voglia di uscire all’esterno, una voglia troppo pericolosa per la conservazione dei punti fermi, delle verità assolute e delle proprie sicurezze, sicurezze senza le quali si ritiene, talvolta in preda al panico, di non riuscire a sopravvivere. Insomma, il confronto con il mondo fuori e dentro di noi, richiede sempre degli eroi…E per vivere seguendo il suggerimento del proprio mondo interiore, è essenziale avere buone orecchie. Questa probabilmente, è la sostanziale differenza tra noi e gli eroi: hanno orecchie migliori delle nostre.