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L’8 Marzo si regalano mimose

Ritratto di zina
Inviato da zina il Mer, 08/03/2023 - 12:41

Oggi è l’8 MARZO ragazze e ho pensato a voi

DIANA, TANYA, LYUBA, ricordo ancora ciò che mi avete raccontato…

Lyuba e la paura di quel giorno… era il 2 giugno del 2014, un aereo bombardava la sua città ma in tv raccontavano che era esplosa una caldaia.

Diana che insegnava la sua lingua ai bambini del suo quartiere, in uno scantinato buio e umido, di nascosto, in silenzio, in modo che non la scoprissero, era orgogliosa di questo lavoro ma anche spaventata dal discorso del Presidente applaudito da tutti: "I nostri figli andranno nelle scuole e negli asili, mentre i loro si dovranno rintanare negli scantinati in mezzo ai topi!“.

Lyuba e la sua disperazione, il suo sgomento quando Dimitri a Kiev non trovava lavoro e lo insultavano per strada se lo sentivano parlare russo.

Diana e la sua amica, una delle madri di quei 300 bambini morti in otto anni, maciullati dalle mine e dalle granate…

Tanya, piccola grande maestra che sorrideva e aveva trasformato in gioco, ad un suo improvviso cenno il rotolarsi e il raggomitolarsi a terra, per proteggersi dalle bombe, al primo suono di una sirena… come spiegare, a bambini di cinque anni che sei diventato un nemico?

A voi oggi nessuno regalerà mimose, ma ricordo ancora le tue parole Tanya, in uno spensierato otto marzo di un secolo fa,
“i nostri uomini imparano presto a regalarci mimose, loro ricordano che abbiamo sempre combattuto con loro…, non ti preoccupare… arriveranno…”.

Da noi, ragazze oggi ci sarà un indecente sventolio di colorate bandierine, insulsi cartellucci con il NO alla guerra ed io mi agiterò tantissimo davanti a servizi, reportage, a contriti “giornalistucoli” dalla lacrimuccia facile che straparleranno del DONBASS, dove per otto anni non hanno nemmeno mai pensato di mettere piede, ed ora? Tutte “inviate indignate in 24 ORE”.

Saranno gli stessi che applaudivano compiacenti a bandierine rosse e nere, (un bel tocco di colore non c’è che dire), nello spettacolo di una rivoluzione farlocca.
Rosse e nere, rosse del sangue di stupri, esecuzioni, uccisioni di 180.000 ebrei polacchi sterminati sotto l’egida di quelle bandiere.
Tanto tempo e tanto orrore prima…
Saranno gli stessi che insceneranno patetici siparietti con “gloriose eroine” (Influencer di giorno ma combattenti di notte) con in mano il kalashnikov e sull’uniforme una mal celata svastichetta, che partoriranno sotto le bombe, poi saranno uccise, resuscitate e via via, a secondo di ciò che la narrazione impone.
Saranno gli stessi che crudeli e complici si sono voltati dall’altra parte, non hanno voluto vedere una guerra che era già a due passi da casa loro, come amano ripetere adesso per giustificare il sostegno e l’invio di armi a chi questa guerra l’ha iniziata.

Ma si sa, le guerre non compaiono dal nulla, purtroppo ci sono quelle che esistono e quelle che non esistono. La vostra non è esistita per tanto tempo…

A voi ragazze, ovunque siate, regalo le mie mimose, so che combatterete anche senza...

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