141 volte SI alla pace.
Così ha votato l'Assemblea ONU, e di fatto ha sancito che la follia della guerra questa volta non l'avrà vinta.
Una resa incondizionata alle RAGIONI del nemico immaginario, quella Russia che non ha invaso, ma difeso il suo popolo di Crimea e Dombass dalla follia nazista di Zelensky e dagli avidi interessi usa ed ué sulle ricchezze e sulle sfortune della martoriata terra ucraina.
Oggi il conflitto compie un anno, e ne viene, di fatto, decretata la fine.
Da una parte non possiamo che gioire, per gli ucraini e per noi italiani che, pur ripudiando la guerra, ci ritroviamo ad armarla e cobelligerare per la pelosa insipienza di chi ci governa.
E proprio a questo proposito, ci viene fatto di pensare che il teatrino ributtante inscenato dalla caciottara (ormai sempre più ricottara )è stata una inutile disfatta, che poteva e doveva essere evitata. "Saremo con voi fino alla fine" , il proclama sguaiato ed intempestivo, è risuonato a poche ore dalla, appunto, FINE.
Fine dei giochi, della distruzione concertata per spartirsi la torta della ricostruzione, dell'epurazione etnica iniziata nel 2014 quando la TV ucraina diffondeva folli comunicati in cui, senza giri di parole, il governo dell'ex comico sanciva che nelle ricche regioni del Dombass c'era "troppa gente inutile" e " non restava che ucciderla" (Sic!).
Fine delle patetiche scuse per distruggere il tessuto economico italiano, come già avvenuto in Grecia, sull'onda emotiva dell'ennesima "emergenzachenonc'è".
Cosa si inventerà ora la prima premier per portare a termine il compito di curatrice fallimentare ereditato da draghi? Ormai restano solo le cavallette, che dopo aver fatto da piaga biblico emergenziale si potrebbero riciclare come pastone per pecore...perchè, non dimentichiamolo, saremo pure sull'orlo del fallimento, ma la uè non ci vuole solo al verde, ma anche , convintamente, green.
- Blog di Margherita Salice
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