Una stazione, due binari, una sola piattaforma che li divide. Due treni fermi con innumerevoli viaggiatori in attesa. Uno di essi si avvicina al display per leggere gli orari di partenza. Il suo regionale è uno dei treni fermi... la sua partenza era prevista già da un po', ma niente si muove e non vengono segnalati ritardi. Con lo sguardo scorre veloce gli orari degli altri treni e si rende conto che quello superveloce fermo di fianco al suo, parte tra 10 minuti. La destinazione non è la stessa. Peccato, pensa. Però... se scendessi a... potrei cambiare a ... e arriverei comunque a casa prima che con il regionale. Un mormorio distoglie i suoi pensieri.
Vede gruppi diversi di viaggiatori che parlottano tra loro. Si avvicina ad uno di essi e sente che il treno veloce attua tariffe agevolate e addirittura per quelli il cui treno è in ritardo, nessuna maggiorazione sarà applicata. Un fermento cresce tra i gruppi mentre qualcuno si avvia alle porte del treno veloce. Ben presto lo seguono tutti, prima camminando, poi sempre più veloci, infilandosi nelle porte più vicine. Il nostro viaggiatore è perplesso... "ma sì" si dice, infiliamoci in questo... tutto fuorché questa attesa snervante, senza nessuno che ci spieghi il perché di questo ritardo e tra quanto tempo parte. Si muove verso una porta, la prima dopo la locomotiva. Anche lui nelle salvifiche porte del treno della velocità e del cambiamento.
Nel salire vede il macchinista. È ubriaco, barcolla e parla biascicando... parla con il controllore... anche lui alterato, con gli occhi semichiusi è una cicca fra le dita, oramai mozzicone ardente. Nel guardarli, il nostro beniamino si ricorda le raccomandazioni di sua madre quando smanioso adolescente, reclamava la sua autonomia, chiedendo soldi ai suoi per poter esplorare la città con i mezzi pubblici insieme agli amici: "Sta attento... ragiona prima di prendere delle decisioni... non fare le cose solo perché le fanno gli altri... se una cosa non ti convince, non la fare". Effettivamente quella cosa non lo convince troppo. Guarda il suo treno vuoto... quello su cui sta per salire, pieno. Esita. Decide di chiedere, di informarsi, di capire cosa blocca il suo regionale e, già che c'è, di chiedere le fermate del treno superveloce. Scende.
Mentre si avvia all'ufficio informazioni, il controllore gli urla dietro: "Che fa? Guardi che tra poco partiamo. Prenda questo, la tariffa è ottima e fa tutte le fermate". Il nostro diffidente eroe neanche gli risponde e procede spedito verso la conoscenza. Lo vediamo entrare e poi dopo un po' uscire? Ma che fa? Corre. Dove va? Va verso il treno veloce. Lascia il bagaglio per terra e lo vediamo alzare le braccia e fare segni ai passeggeri all'interno. Comincia a urlare: "scendete presto. Scendete. Se non avete il biglietto per i treni veloci vi faranno una multa salatissima e se non pagate vi lascerà alla prossima stazione e non è vero che fa tutte le fermate. Presto, scendete... Scendete... Qualcuno fa segno di non aver capito, qualcun altro fa spallucce, in pochi scendono. Dopo essersi sgolato andando avanti e indietro lungo tutta la lunghezza del treno, si ferma. Quello che poteva fare lo ha fatto.
Recupera il suo bagaglio e si avvia stanco ma sicuro, verso il regionale... il macchinista ubriaco, ridestato da tanto urlare, gli si avvicina e con disprezzo lo sbeffeggia: "Credi di aver fatto una cosa intelligente? Ma lo sai che se non parte il nostro treno, il tuo non potrà partire? Cosa credi? Che stiamo qui a perdere tempo? Se il treno veloce non si riempie non partiamo e di conseguenza, neanche tu. Se sei così poveraccio da non poterti permettere il biglietto, non salire... ma fatti i cazzi tuoi... Perché creare problemi a tutti? Sto sfigato! Adesso vedrai quanto aspetti... Sto deficiente... Ma ce l'hai il cervello?". Interdetto per qualche secondo, il nostro eroe corre verso la porta più vicina del treno veloce, entra e comincia ad urlare le cose che prima diceva da fuori. Passa nei vagoni prendendosi insulti, derisioni e contestazioni ma senza scoraggiarsi percorre tutto il treno inseguito da vari controllori e addetti alla sicurezza.
Alla fine, sicuro di aver percorso tutto il treno, esce soddisfatto e va a prendere posto sul regionale... non gli importa quando partirà perché sa che quello è il "suo" treno, sarà pure vecchio, prima o poi avrà bisogno di una ristrutturata. Non può fare ameno di pensare a tutti quegli annunci dello speaker della stazione falsi, a mo di slogan, a quei due ceffi del personale che lo avevano insultato prima, perché... Seduto vicino al finestrino guarda fuori sereno, contento di essere scampato e di aver rivelato il bluff del treno "pacco" camuffato da treno superveloce. Lo stato di beatitudine viene interrotto dalla visione incredibile che si materializza fuori dal finestrino: persone che scendono dal treno superveloce per salire su quello in cui lui è seduto... in breve tempo quasi tutti i viaggiatori si ritrovano sul regionale e lui si trova a salutare quelli che si sono accomodati a fianco e di fronte a lui... si sorridono. Con tranquillità, ognuno nel suo posto, ci si organizza con un libro, un giornale, il cellulare ad aspettare la partenza del treno.
Il nostro eroe ha compiuto la sua missione e come gli altri, sta per immergersi nelle pagine di un giornale ma non fa in tempo a leggere i titoli che sente il gracchiare di un annuncio: "Si avvertono i signori viaggiatori che è in partenza il treno regionale per Salva Costituzione al binario 60%".
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