È il 7 marzo dell'anno domini 2023.
Siamo a Donetsk, dove vive Rita. Lei ha ottantasette anni e mezzo, ed insegna ancora, geografia. È stata anche Preside della sua scuola.
Rita è in cucina, prepara il suo pasto. Mentre è impegnata ai fornelli, arriva un ospite inatteso.
No, non è stato attratto dal profumo che riempie la cucina, i missili Hymar sanno seguire le coordinate inviate dall'America, ma non hanno sensibilità olfattiva, nè, tantomeno, un'anima.
Il bersaglio del missile non è, ovviamente, l'anziana insegnante; in casa sua non ne arriva che un frammento, un mostro lungo nove centimetri e largo cinque. Fortunatamente, Rita rimane illesa.
Decide, però, di prendersi due settimane di ferie, e parte per la Russia, dove sarà ospite della figlia.
Questa storia, di ordinaria e maledettamente vera follia, è il volto dell'Ucraina di oggi. La vita va avanti, la gente vive, lavora, viaggia.
Ma sulla loro testa volano i generosi regali americani, le armi inviate "per la pace", che a volte perdono qualche pezzo ed uccidono ANCHE per sbaglio.
Non stavolta, per fortuna. Non Rita, che ora è dalla figlia, in Russia. Perchè russi ed ucraini sono da sempre parenti stretti, e questa guerra non l'ha decisa certo una anziana insegnante di geografia la cui figlia vive in un territorio che qualcuno ha deciso di dichiarare "nemico".
Questa storia, per quanto vera, non ha un finale tragico, di quelli che certi leggono con morbosa avidità. Rita è viva, ed a ottantasette anni e mezzo ha ancora voglia di insegnare ai suoi studenti la geografia, quella materia che ti insegna che il mondo è unico, ma l'uomo ha deciso che così era troppo bello, e si è messo a scarabocchiarci su i CONFINI.
- Blog di Margherita Salice
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