"Quale crede che sia il suo il suo maggior pregio? - La sincerità - E il suo principale difetto? - La sincerità - Qual è la sua più grande aspirazione? - La sincerità - E’ un giovanotto sveglio, vedo… e allora, mi dica: qual è il reddito annuo della sua famiglia? - … la sincerità"...
Presentarsi, fortunatamente, non è come avere un colloquio formale, surreale come quello di Stefano Accorsi in Santa Maradona - un film che andrebbe assolutamente riscoperto – no, non sono la stessa cosa. Quale è il mio nome? - “Sincerità…>>. Scherzi a parte, mi chiamo Francesco Ponticiello… ma Francesco è peggio di “sincerità”. Ciccio, Ciccio, mi chiamo Ciccio. E da qualche anno, fortunatamente, Ciccio non è ciccio, non è un aggettivo, non più.
“Not everyone can carry the weight of the world, Talk about the passion”. Curioso che al primo contatto con il blog, con Eroiche Passioni, subito mi sia venuto in mente il refrain di Talk About the Passion dei REM. Da Murmur, il primo disco di Micheal Stipe e soci. Anno di grazia 1983. Strano, ma non troppo. Il feedback di Talk About the Passion sarebbe davvero strano, fuori luogo, se il blog si chiamasse “Lavoro” o “Profitto” o “Dovere”. Quel che mi stupisce è piuttosto l’immediatezza, l’associazione in nanosecondi tra sentire della nascita di un blog, Eroiche Passioni, e Talk About the Passion.
Flusso di coscienza, “quelli bravi” avrebbero subito detto che tutto questo somiglia tanto ad un flusso di coscienza. Al libero, incontrollato, fluire di pensieri, ricordi, memorie. Passioni appunto. Che non necessitano di un serioso e gerarchico ancoraggio alle radici di un albero. Saltellano invece, tra una foglia e l’altra, un ramo ed un altro.
Come il guizzo di Stefano Accorsi che, resosi conto della enorme, sconfinata paraculaggine del suo interlocutore, si lascia andare al mantra sulla “sincerità” - se vi va, lo potete vedere da youtube http://www.youtube.com/watch?v=3AQXgPtvAtk
Santa Maradona è, oltre che il titolo di un film, con Accorsi ed uno straripante Libero Di Rienzo, anche un folgorante pezzo di Mano Negra. Ovviamente dedicato a Maradona, Diego Armando Maradona. Mano Negra era il gruppo di Manu Chao. E la chiamavano Patchanka, che non è… quel che sembra in napoletano. È, anzi era, una miscela di punk, musica gitana, funkadeliche pulsioni nere, suggestioni da chansonnier francese - di tutto e di più. Mano Negra, nati negli anni 80 e dissolti nella decade successiva. Di tutto e di più.
Di tutto, di più. Come gara 7 di basket: Milano contro Siena - perché il sottoscritto di lavoro fa l’allenatore di basket, ed ancora non ha capito dove finisca il lavoro e dove inizi la passione, o viceversa. Di tutto, di più. Come una squadra, la Mens Sana Siena, che al fischio finale non c’è più, ufficialmente fallita ed esclusa dalla Lega A, ed un'altra, l’Olimpia Milano, che ha vinto più di tutti in Italia, ma non vince il titolo da 18 anni. Di tutto, di più. Come un allenatore, Banchi, che l’anno prima aveva vinto il titolo sulla panchina di Siena ed ora è su quella di Milano. Come un altro allenatore, Crespi, che l’anno prima era l’assistente di Banchi ed ora è il capo allenatore di Siena. Crespi che era già stato l’assistente di Milano, l’ultima volta che Milano aveva vinto il titolo. Nel 1996. Di tutto, di più. Come un giocatore, Daniel Hackett, che aveva iniziato la stagione a Siena ed ora a Milano. Come David Moss e Kristjan Kangur, che a Siena erano stati la scorsa stagione, ed ora anche loro sono a Milano. Come Marquez Heynes, che invece aveva iniziato la stagione a Milano, ed ora è a Siena. Arrivato in cambio di Hackett. Come Alessandro Gentile capitano dell’Olimpia, come Nando Gentile, suo padre, capitano nel 1996 dell’Olimpia che vinse nel 1996. Di tutto, di più.
Di tutto, di più, ma anche meno, di lato, traverso, in obliquo, di tutto questo, di ciò scriverò. Passioni, di passioni. Di cinema, di musica, letteratura, sport. Delle mie passioni e non solo, e di altro che non so di preciso. Sicuro è solo il flusso orizzontale, il saltello continuo e divertito. >.
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